Consegnato il Premio “Emilio e Aldo de Martino”, con il patrocinio dell’assessorato Sport e tempo libero Comune di Milano, alla famiglia Simeoni-Azzaro il XXIII Premio “Amore per lo Sport e per la Vita”. La cerimonia si è svolta lunedì 5 maggio a Milano, il 3 maggio, al Circolo della stampa (corso Venezia 16), con la preziosa conduzione di Bruno Pizzul. Il prestigioso riconoscimento è dedicato alle famiglie di campioni. Negli anni scorsi era andato ai Mangiarotti e ai Moser.
(da sinistra: E. Azzaro, S. Simeoni, R. Azzaro)
Si è infine conclusa la XXIIIma edizione del Premio “Amore per lo Sport e per la Vita” intitolato a Emilio e Aldo De Martino, padre e figlio nomi indelebili del giornalismo sportivo e della cultura in Italia.
Il prestigioso riconoscimento, nato nel 1966 e da tre anni dedicato alle famiglie distintesi per i valori umani espressi nelle loro attività, quest’anno è stato consegnato ai campioni di salto in alto Simeoni -Azzaro: Sara, Erminio e il figlio Roberto.
La cerimonia, che si è svolta nella suggestiva cornice del Circolo della Stampa di Milano, con il patrocinio dell’Assessorato allo Sport e Tempo libero del Comune di Milano, è stata introdotta dal presidente dell’’Associazione Emilio e Aldo De Martino’ Andrea Vaccani e condotta da Bruno Pizzul. Sono intervenuti il prof. Robertino Ghiringhelli, direttore dell’Istituto di Storia moderna e contemporanea – Università Cattolica di Milano, Pierangelo Molinaro, firma della Gazzetta dello Sport, l’assessore allo Sport Tempo libero del Comune di Milano Alan Rizzi e il presidente Commissione Sport consigliere Carmine Abagnale.
(da sinistra: A. Martinelli, S. Simeoni, C. Abagnale)
La famiglia Simeoni- Azzaro è stata votata all’unanimità dalla giuria presieduta da Andrea Vaccani e composta da Bruno Pizzul, Fausto Rascaroli, Alcide Cerato, Francesco Vecchi, col coordinamento dall’avvocato Luigi Prisco. Il Premio consiste come da tradizione nell’Albero d’Europa del Maestro Mario Rossello, un multiplo creato in esclusiva e realizzato dall’argenteria Malinverni.
Sara Simeoni, campionessa olimpionica, ha stabilito il primato di 2.01 nel salto in alto nel 1978; Erminio Azzaro è stato medaglia di bronzo nel 1969 nei campionati europei di Atene con un primato personale di 2.17. Poi, lasciata l’atletica, nel 1973, Erminio è diventato l’allenatore di Sara che aveva conosciuto in un raduno di atleti sul Mar Nero l’anno prima. Tra i due fu colpo di fulmine. Sara aveva 19 anni, stava cercando la sua strada nella nuova tecnica di salto in alto, il fosbury, dove l’asticella si affrontava di schiena. Per lei, con l’appassionata guida di Erminio, seguirono anni di intenso impegno fino al record indimenticabile.
Per tutti gli italiani è diventata “Miss Volare”, la prima donna capace di inchiodare il Paese davanti alla tv con le sue imprese. Nel 1987 Sara e Erminio si sposano a Verona, città natale della Simeoni. Nel 1990 nasce il figlio Roberto, che, a soli19 anni, ha già un primato juniores di 2.15.
(da sinistra Andrea Bosco – responsabile cultura e spettacoli della Rai di Milano, Prof Robertino Ghiringhelli – direttore dell’Istituto di Storia moderna e contemporanea – Università Cattolica di Milano, Bruno Pizzul, Dott. Andrea Vaccani – presidente Associazione Emilio e Aldo De Martino, Carla De Martino,consigliere Carmine Abagnale – presidente Commissione Sport Comune di Milano, Sara Simeoni, Erminio Azzaro, Roberto Azzaro)
(Premio de Martino: panoramica della sala)
“Sara, Erminio e Roberto – dichiara Vaccani – sono un chiaro esempio di due generazioni che hanno saputo affermarsi non per brama di successo a ogni costo, ma perseguendo i veri valori umani, quali l’impegno, la fatica, la dedizione; quelli che Aldo De Martino, creando il Premio nel 1966 in onore del padre, intendeva mettere in risalto e celebrare e che noi tutti oggi vogliamo continuare a sostenere.”
“Aldo sorrideva alla vita senza paura, naturalmente impegnato a fare, perché il fare con passione e lealtà non può che portare il bene.- continua il presidente Vaccani- Eccoci di nuovo quindi a sostenere il connubio famiglia&sport, così ricco di energia! Energia fisica, certo, perché, come l’atletica, anche la famiglia spesso richiede fatica in ogni senso, ma soprattutto energia interiore. Quello slancio verso nuovi progetti, nuove mete, nuovi record che ognuno dovrebbe ritrovare ogni giorno e che mi auguro che questo Premio promuova con le sue testimonianze concrete. Un segno tangibile dell’attualità della nostra iniziativa è il Patrocinio dell’Assessorato Sport e Tempo libero per cui ringraziamo l’assessore Rizzi e il presidente della commissione Sport Abagnale che crede come noi nella missione dell’Associazione. Voglio ringraziare tutti per l’amicizia e la collaborazione. Manca all’appello Dario Mangiarotti, protagonista del Premio 2008 con Mario ed Edoardo. Un pensiero speciale a questo grande schermidore, mancato di recente, che sarà sempre con noi in pedana”.
Il Premio Emilio e Aldo De Martino ‘Amore per lo sport e per la vita’, nato nel 1966, fu esteso ad Aldo nel 2008, dopo la sua prematura scomparsa. Fu Aldo a decidere di dedicare il riconoscimento alle famiglie anche per rivolgersi ai giovani con esempi attuali e importanti che costituiscono la migliore forma di educazione e prevenzione contro tanti emergenti disagi sociali.
Nel 2009, il Premio è andato alla famiglia Moser, mitica dinastia di ciclisti trentini: per l’occasione la manifestazione si è tenuta a Trento richiamando un folto e prestigioso pubblico al Palazzo della Provincia.
(da sinistra: S. Simeoni, C. Abagnale)
(da sinistra: E. Azzaro, S. Simeoni, R. Azzaro)
EMILIO E ALDO DE MARTINO
Emilio De Martino, 1895-1958, fu ideatore e primo responsabile della Pagina Sportiva al ‘Corriere della Sera’, direttore della ‘Gazzetta dello Sport’ e dei più illustri periodici sportivi dell’epoca, quando la tv non c’era ancora (esplose quattro anni prima della sua morte) e commediografo di successo.
Per lui, uno dei più popolari giornalisti italiani, vibrante interprete del gesto agonistico e fantasioso evocatore di immagini a beneficio di un pubblico legato ai grandi avvenimenti solo attraverso giornali e radio, Aldo ha nutrito un rispetto che sapeva di venerazione. Il ‘Premio Amore per lo Sport e per la Vita’ è nato appunto per onorare Emilio e oggi è un tributo alla vicenda esemplare di padre e figlio.
Anche Aldo infatti è considerato un simbolo del giornalismo sportivo e non solo.
Non fu infatti un semplice giornalista, ma di questa professione è stato decisamente un innovatore e ne ha rappresentato l’eccellenza in vari campi.
Giovanissimo si avventura nel mondo delle agenzie quando le agenzie praticamente non esistevano, passando dai vertici di Agisport e di Sportinformazioni. Poi è stato fondatore e Direttore della prima pubblicazione del centro universitario sportivo (CUSI) e curatore dal 1965 della partitura dell’Agenda Ina-Sport, in pratica una sorta di referente di ogni redazione sportiva.
Ed è alla Rai, dove assume la responsabilità prima della redazione sportiva milanese (firmando fra l’altro l’esordio della ‘Domenica Sportiva’ con la celebre moviola), poi di quella nazionale e infine, per 16 anni, del Centro di produzione milanese, che Aldo firma i programmi più famosi e seguiti, non solo sportivi!, di tutti i tempi della tv italiana.
I molteplici interessi portarono Aldo, amante della pittura e amico di celebri artisti, a promuovere iniziative di altissimo spessore, anche come Rettore per trent’anni della rinata Academia degli Inquieti (con una c sola) e per i Rotary.
Oggi, il patrimonio culturale dei De Martino è passato alla Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Dal 2008, in omaggio alla poliedrica attività di Emilio e di Aldo, il Premio “Amore per la Vita e per lo Sport” continua a celebrare i loro successi facendo vivere nella memoria le loro grandi doti di umanità e cultura.