Mozione di sfiducia respinta con 311 voti a favore e 314 contrari. In tarda mattinata era arrivato il sì del Senato. Bagarre a Montecitorio in seguito alla decisione della finiana Polidori di votare a favore dell’esecutivo.

E’ finita 314 a 311. Dopo il si’ di Palazzo Madama giunto in tarda mattinata (162 voti favorevoli, 135 contrari e l’astensione dei dieci senatori finiani e di Enrico Musso, ex Pdl iscritto al gruppo misto), nel primo pomeriggio il governo ha incassato anche la fiducia della Camera. È stata la vittoria di Silvio Berlusconi (foto). A perdere invece e’ stata l’opposizione, con la propaggine del gruppo di Futuro e Libertà. E non solo per una questione di numeri. Che, e’ bene dirlo subito, consegnano il governo del Paese ad una situazione di precarietà. Con il voto a Montecitorio sono infatti emerse le divisioni tra i seguaci del presidente della Camera. È bastato che la “futurista” Catia Polidori scegliesse di cambiare la propria linea e votare contro la mozione di sfiducia al governo per far succedere il finimondo in Aula.

Quella della fiducia alla Camera e’ stata una battaglia all’ultimo voto. Decisiva, dunque, la scelta finale degli indecisi. La finiana Siliquini ha optato per il «no» alla sfiducia. Come ha fatto il deputato del gruppo Misto Maurizio Grassano, dopo aver cambiato idea molte volte. L’ex deputato dell’Idv Domenico Scilipoti ha annunciato il suo voto «a favore del paese», ma e’ risultato assente alla prima chiama. Assenti anche Massimo Calearo e Bruno Cesario. Cosa succederà adesso non e’ facile da prevedere. Una cosa pero’ e’ certa: il premier Berlusconi ha vinto la sua personale partita contro Gianfranco Fini. E se deciderà che sarà il caso di andare alle urne per porre fine allo stillicidio a cui e’ costretto dagli ex alleati del Fli, lo farà da una posizione di forza. Sicuro di avere al suo fianco Umberto Bossi e la Lega. Un’ora dopo il verdetto, infatti, il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli, mentre lasciava Montecitorio insieme a Giulio Trermonti e Aldo Brancher, non poteva essere piu’ chiaro: “Il governo mangia il panettone, ma penso che non mangerà la colomba, perche’ in mezzo ci saranno le elezioni”.

A cura di: Francesco Ruoppolo

Fonte: Redazione OIPA Magazine