E si dimentica dell’Hinterland e di quando nel 2007 preferiva Cuba al Corteo dei milanesi.
Colpisce che il Presidente uscente della Provincia di Milano, nella conferenza stampa da lui convocata il 6 marzo u.s. sul tema della sicurezza, abbia parlato esclusivamente dei problemi della città di Milano, dimenticando la propria responsabilità verso un territorio molto più ampio e popolato del solo capoluogo.
Ormai rassegnato ad un ruolo da oppositore, ha sicuramente deluso chi si aspettava da Palazzo Isimbardi decisioni riguardanti il potenziamento e l’uso delle Forze dell’Ordine e il coordinamento e sostegno dell’attività delle Amministrazioni locali nell’azione di controllo del Territorio a tutela dei cittadini.
Preso dall’ormai consueta foga nell’attaccare tutti i livelli di governo escluso il suo, che in 5 lunghi anni non ha certo brillato per successi e realizzazioni (Premio Isimbardi al Leoncavallo a parte), oggi arriva ad annunciare una manifestazione di piazza per la sicurezza. Davvero una bella trasformazione da quando, nel marzo 2007, snobbò il Corteo milanese, volandosene a Cuba, pontificando sul fatto che “le Istituzioni non sfilano”.
Se si vuole andare oltre le belle parole, sarà bene che Penati esca dal bunker del suo ufficio stampa e si ripresenti in Consiglio: ci sono da approvare le proposte di deliberazione da lui annunciate tempo fa (e poi riposte nel cassetto causa il veto della sua maggioranza) e quelle presentate dal’opposizione (abrogazione del vincolo al solo contrasto dei reati ambientali per i nostri agenti, otto per mille del bilancio ecc.).
Se vuole, i numeri ci sono. Per poter tuonare contro chi governa, soprattutto nel caso contrario, avrà poi a disposizione tutto il tempo che vuole…