Comunicato Stampa
A Milano da ieri è partita ufficialmente la guerra alla vendita di alcolici ai minori, provvedimento che ha suscitato numerose polemiche e commenti. In tutto questo, non poteva mancare la voce di uno dei massimi esperti in tema di sicurezza, quella del consigliere- poliziotto Carmine Abagnale: “Anche se il mio ambito di competenza non è precisamente la lotta all’alcolismo, devo ammettere che come padre questo provvedimento mi rallegra. Certo, le voci critiche sono comprensibili, ma spero che i giovani stessi arrivino a capire il senso di questa legge: che non è quello di punirli ma quello di renderli più consapevoli dei rischi dell’alcol.”
Abagnale è insomma dispiaciuto che si sia dovuti arrivare ad una forma di imposizione: “Mi dispiace che si sia dovuti arrivare ad una misura coercitiva ma i dati e le tragedie che si leggono sui giornali hanno imposto questa scelta. Sono comunque sicuro – continua il consigliere-poliziotto Abagnale – che questo provvedimento sarà capito sulla distanza. Inzialmente ci saranno inevitabilmente delle difficoltà ma poi i benefici si vedranno. Ovviamente mi auguro, come tutti i genitori, di non arrivare a casa e di trovare una contravvenzione per colpa di mio figlio, che magari non ha rispettato le regole. Ma il punto è proprio questo: bisogna incentivare il dialogo fra genitori e figli su questi temi, aiutando i ragazzi a non essere soli. E poi spero – conclude Abagnale – che proprio i ragazzi capiscano il messaggio implicito contenuto in questo provvedimento.”
“Inoltre – continua Abagnale – per il bene di tutti i giovani mi auguro che l’ordinanza venga estesa a tutta l’Italia, proprio per evitare trattamenti diversi fra i giovani del nostro Paese. Già diversi comuni hanno richiesto di visionare il provvedimento poiché, come ha affermato il nostro Presidente Silvio Berlusconi, è necessaria una legge dello Stato che renda omogenea la decisione sul territorio nazionale. In conclusione – dice Abagnale – sono convinto che un giorno gli adolescenti di tutta Italia, così come i nostri figli, quando diventeranno più grandi, ci ringrazieranno per questa iniziativa che magari, al momento, stentano a capire”.