Carmine Abagnale scrive al Ministro Brunetta e gli suggerisce di unificare le Forze dell’Ordine, per risanare l’economia e per una maggiore efficienza.

Caro ministro Brunetta,

Inizio trascrivendo integralmente la tua lettera, riportata dal corriere della sera del 18 luglio scorso:

“La produttività degli uffici pubblici non è misurata e meno che mai controllata regolarmente e resa trasparente ai cittadini. Chi lavora lo fa per senso del dovere, perché è onesto e ha amor proprio; ma di chi non lavora nessuno si cura. A chi lavora bene manca del tutto il sostegno dell’apprezzamento dei cittadini per il buon lavoro svolto. Le assenze dal lavoro per malattia o altre cause sono molto più numerose che nel privato. Non è che lo Stato faccia male alla salute, ma è che in quegli uffici c’è minore controllo, maggiore lassismo. Manca la responsabilità nei confronti di clienti e contribuenti; mancano i responsabili, i capi il cui successo, anche economico, dipenda dai risultati. E il datore di lavoro, il policy maker è troppo distratto dalla sua personale gestione del potere.” Belle parole che meritano due brevi riflessioni.

La prima.

Non essendo in possesso delle “statistiche” che ti hanno indotto a scrivere la lettera al Corriere devo ritenere il dato dei “non lavoratori” quantitativamente preoccupante, altrimenti non avresti certamente sollevato quel polverone che hai sollevato.

Se, quindi, il dato dei cosiddetti “fannulloni” è vero, il cittadino ha ragione di che preoccuparsi, anzi deve essere terrorizzato poiché accanto ad un esercito di fannulloni si ritrova ad avere una schiera di dirigenti incapaci di presiedere al “governo del personale” o dirigenti che, come tu dici, “..troppo distratti dalla loro personale gestione del potere.”

Già da tempo questo periodico aveva ammonito, riferendosi a centinaia e centinaia di dirigenti, capi, “capetti” e sottocapi che nel pubblico impiego, dalla sanità alla scuola, dalle poste alle ferrovie, dal Comune alla Prefettura, aspettano solo che arrivi il 27 del mese per ritirare lo stipendio.

Caro ministro Brunetta bene hai fatto a mettere il dito nella piaga, come si dice dalle mie parti, ma ti sei ben guardato dal fornire alla pubblica opinione il dato più significativo: quanti dirigenti della pubblica amministrazione sono stati licenziati perché ritenuti incapaci.

A me risulta che nessun dirigente è mai stato licenziato per manifesta incompetenza o perché non è stato capace di controllare il “personale fannullone” che dai lui dipende.

Nessuno, anche di fronte a reparti ospedalieri che vanno alla sfascio, a uffici postali che sono nel caos, a istituti scolastici lasciati all’arbitrio di alunni e professori e, perché no, a Prefetti e Questori non all’altezza della loro responsabilità, nessuno è mai stato licenziato.

Ma non hai neanche detto chi controlla coloro che devono controllare. Quale organismo, quale capo di tutti i capi, potrà controllare i controllori.

Questa è la sfida caro signor Ministro Brunetta.

Ancor prima, giustamente, di sollecitare, ammonire, invogliare i tuoi dirigenti a dare la caccia agli impiegati “fannulloni”, se vuoi che il tuo lavoro va a buon fine, preoccupati di dare la caccia ai dirigenti incapaci, menefreghisti, intolleranti e prepotenti istituendo un organismo terzo di controllo su di essi.

Vedrai che tanti atteggiamenti cambieranno, la gente andrà a lavorare più tranquilla, più serena e mena stressata perché si renderà conto che il loro “capo” è all’altezza della situazione, li ascolta quando hanno un problema e sarà ascoltato quando da un “ordine”.

Seconda riflessione.

Caro Ministro il tuo arrivo al Dicastero della Funzione Pubblica rappresenta sicuramente un’accelerazione rispetto alle politiche di smantellamento della Pubblica Amministrazione.

Gli articoli sul fenomeno dell’assenteismo nel mondo del pubblico impiego, apparsi su alcuni quotidiani, annoverano anche le Forze di Polizia tra le amministrazioni che registrano un discreto numero di assenze del personale dal posto di lavoro. A rettifica di questa informazione, che nuoce all’immagine delle Forze di Polizia e ignora l’impegno e la professionalità di quanti operano al suo interno, è necessario chiarire quanto minimali e largamente nella norma risultino le assenze del settore.Assenze per la maggior parte dovute a malattie insorte e riconosciute come causa del servizio prestato in condizioni sicuramente diverse da quello prestato da tutti gli altri pubblici dipendenti. Assenze che devono essere certificate non dal proprio “medico di famiglia” ma da ufficiali sanitari appartenenti alle varie forze o da vere commissioni mediche ospedaliere.Per amor del cielo anche nelle Forze dell’Ordine ci sono quelli che lavorano tanto e quelli che lavorano poco ma se questo, forse, vale per chi sta in ufficio (oltre il 60% sono dipendenti pubblici e non poliziotti), non è certo valido per chi sta tutti i giorni in mezzo alla strada esposto alle intemperie, neve, piogge e freddo. Se poi davvero vuoi ridisegnare la Pubblica Amministrazione secondo criteri di efficienza e di risparmio la strada e semplice. Strada già ben indicata dal Presidente Silvio Berlusconi, da vari Ministri presenti e passati, da varie forze politiche importanti ed è quella della chiusura di Istituzioni ed Enti assolutamente inutili sia perché resi tali dalle leggi introdotte e sia perché doppioni di altre istituzioni.Basterebbe, caro Ministro, esaminare la vera utilità delle province e delle prefetture per introdurre un forte ed innovativo risparmio nel bilancio dello Stato.E, poi, caro Ministro, come mai, anche tu che hai tanto coraggio non riesci a vedere l’elefante che ti sta di fronte? E’ un elefante che sta davanti a tanti, ma nessuno lo vuole vedere. Eppure basterebbe aprire un occhio e accorgersi che in Italia c’è una situazione che non ha eguali in nessun altro paese affine: tante, tante e tante polizie. Ne basterebbe una sola, signor Ministro, con le dovute specializzazioni, e, forse, si riuscirebbe davvero a fare una finanziaria senza mettere le mani nelle tasche degli Italiani con il risanamento del debito pubblico in pochissimo tempo.Tu che hai dimostrato tanto coraggio stupiscici ancora: parli di unificare le forze di polizia per risparmiare da un lato, e garantire maggiore sicurezza ai cittadini dall’altro e, sicuramente, la tua azione sarà meglio capita e riconosciuta.Certo, con queste innovazioni, bisognerebbe mandare a casa tanta gente che vive e vegeta alle spalle di quei pochi onesti lavoratori che, con la loro operosità, rimpinguano le casse dello stato e mantegono alta l’economia del nostro Paese. Per quanto riguarda le Forze dell’Ordine bisognerebbe mandare a casa quei “parrucconi” che sono diventati i veri esperti nel trasformare i diritti e le garanzie del personale in propri ed esclusi privilegi spesso anche mettendo in atto vero e propri abusi di potere per reprimere le giuste rimostranze di eventuali dissidenti.Caro ministro, se non riesci prima ad eliminare questi personaggi, che insegnano ai nuovi tutti gli espedienti per ridurre al minimo la loro presenza sul lavoro utilizzando cavilli burocratici per dare una parvenza di legalità, il tuo lavoro si dimostrerà inutile. Sarebbe opportuno, anche, signor Ministro che tu in ogni settore pubblico incaricassi delle persone, estranei al settore, di verificare atteggiamenti e comportamenti di chi è preposto a responsabilità di governo del personale con il compito di dare anche un giudizio annuale che nel caso fosse negativo comporterebbe il declassato o il licenziato della persona a cui è riferito il giudizio. Allora si che, caro Brunetta che tutti saremo al tuo fianco inneggiandoti e dicendoti GRAZIE SIGNOR MINISTRO.