“Abbiamo fatto un gran lavoro. Si percepisce già l’idea definitiva dell’intero Museo anche se ci sono dei piccoli dettagli da verificare. Regaleremo alla città uno degli spazi più belli di Milano, il Museo del Novecento, che inaugureremo a dicembre, con 400 opere dell’arte del XX secolo, da Boccioni a Morandi, Sironi, de Chirico, fino a Fontana e all’Arte Povera, nella solenne architettura dell’Arengario, progettato nel 1936 da Portaluppi, Griffini, Magistretti, Muzio e oggi ridisegnato da Rota e Fornasari”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti, durante il sopralluogo di ieri al cantiere dell’Arengario per verificare lo stato di avanzamento dei lavori del Museo del Novecento, accompagnata dagli architetti Fabio Fornasari e Italo Rota, da Marina Pugliese, direttore del Progetto del Museo del Novecento, dal Direttore Settore Musei Claudio Salsi e dal Direttore Generale del Comune di Milano Luigi Acerbo.
“Sono molto orgogliosa del lavoro realizzato fino ad ora. Tutti – ha concluso il Sindaco – hanno lavorato con straordinaria professionalità e attenzione affinché Milano potesse riappropriarsi dell’Arengario trasformato in uno dei luoghi privilegiati della cultura milanese”. Il Sindaco Moratti è rimasta molto colpita dalla varietà di opere esposte nel Museo. In particolare “La bambina che corre sul balcone” di Giacomo Balla nella sala dei Futuristi, dei “Cartoni”preparatori per decorazioni murali di Carlo Carra e della “Natura morta con guanto” di Filippo De Pisis. Infine si è soffermata nella Sala Fontana che offre una panoramica spettacolare su Piazza del Duomo “dando la sensazione – ha commentato Letizia Moratti – di abbracciare tutta la città”.
Il Museo aprirà al pubblico a dicembre. Saranno esposte circa quattrocento opere selezionate tra le quasi quattromila dedicate all’arte italiana del XX secolo di proprietà delle Civiche Raccolte d’Arte milanesi. I lavori, ormai in fase di completamento, sono iniziati nel giugno 2007 per un costo di circa 20 milioni di euro e stanno procedendo nell’assoluto rispetto dei tempi.