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Riguardo Carmine Abagnale

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Ottobre 2013

12° anniversario della Tragedia di Linate

Da |9 Ottobre 2013|

  “Milano non dimentica quel giorno”

Milano, 8 ottobre 2013 – “Milano non dimentica quel giorno, l’8 ottobre del 2001, quando da Linate arrivarono le prime notizie su quella che poi fu una vera e propria tragedia. Milano non dimentica le vittime, i loro familiari e chi è sopravvissuto a quello scempio.
Da quella tragedia però […]

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Tragedia di Lampedusa

Da |4 Ottobre 2013|

Tragedia di Lampedusa. Bandiere del Comune a lutto
 
Il Sindaco: “Aderiamo all’invito del presidente dell’Anci Piero Fassino. Abbiamo deciso di listare a lutto le nostre bandiere e il gonfalone della città”. Questa mattina alle 12 è stato osservato un minuto di silenzio in tutti gli uffici

Milano, 3 ottobre 2013 – “Una tragedia terribile. Le immagini […]

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Luglio 2013

NEWS N. 30

Da |5 Luglio 2013|

(1) – Alfano: l’Europa premia le nostre scelte

“L’annuncio di Barroso, sui nuovi criteri di flessibilità introdotti da Bruxelles per i Paesi virtuosi, è una risposta importante alle buone ragioni di un Paese che si impegna in questa fase difficile e alle buone ragioni della politica che indica, nella corretta e serrata trattativa nelle sedi opportune, la strada giusta per una costruttiva unità di intenti e di obiettivi che coinvolga tutti i Paesi europei”. Lo sottolinea il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, commentando le parole del presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso.

E parlando di Europa spiega che “contro il crimine serve un’alleanza globale tra l’Europa e altri Paesi del mondo, per mettere a fattor comune la possibilità di scambio di informazioni tra coloro che le possiedono. La globalizzazione ha portato con sé anche la globalizzazione del crimine dunque ad un crimine globale non si può dare una risposta locale: occorre una risposta che esuli l’ambito nazionale e vada a guardare più in là, dove si realizzano le alleanze criminali. Il primo tema è quello della cooperazione internazionale, che inevitabilmente postula una duplice alleanza: all’interno dei paesi Ue e una cooperazione tra l’Ue e gli altri Paesi del mondo”.
Alfano: non c’è un’emergenza immigrazione
Il dato degli arrivi di migranti nel 2013 “è assolutamente significativo ma non ci dà la dimensione dell’emergenza”. Lo dichiara il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, parlando delle linee programmatiche del suo dicastero davanti alla Commissione Affari costituzionali della Camera.
“Il 2011 è stato l’anno ‘picco’, in conseguenza delle cosiddette ‘primavere arabe’, con oltre 60mila arrivi. Il 2012, invece, gli arrivi sono stati poco più di 13mila e nei primi sei mesi di quest’anno siamo allineati alle cifre del 2012”.

[…]

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Giugno 2013

Carmine, una sentenza incredibile, per eliminarmi dalla vita politica del nostro Paese

Da |26 Giugno 2013|

 
Caro Carmine,
ero veramente convinto che mi assolvessero perché nei fatti non c’era davvero nessuna possibilità di condannarmi. E invece é stata emessa una sentenza incredibile, di una violenza mai vista né sentita prima, per cercare di eliminarmi dalla vita politica di questo Paese.

Non é soltanto una pagina di malagiustizia é un’offesa a tutti quegli […]

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NEWS N. 29

Da |24 Giugno 2013|

(1) – Nel governo per “servizio al Paese”

Citiamo il segretario del Pd, Guglielmo Epifani: “Che si possa far cadere il governo in ragione di vicende che attengono alla sfera giudiziaria mi pare qualcosa che contraddica l’idea stessa per cui è nato questo esecutivo. Infatti questo è un governo che tutti abbiamo chiamato ‘al servizio del Paese’ perché il Paese sta vivendo la più grave crisi economica di tutta la sua storia. È un governo che deve aiutare i cittadini e le imprese, i giovani, gli anziani e le famiglie ad attraversare questa fase finale della crisi in maniera più sopportabile possibile”.

Lo prendiamo in parola. Anzi, abbiamo fatto ben di più: dopo la sentenza della Corte costituzionale, è stato Silvio Berlusconi per primo a confermare la nostra lealtà al governo, frenando anche la giusta indignazione del Pdl. Ma, come appunto ammette Epifani, la ragion d’essere del governo Letta, e la nostra partecipazione, sta nel “servizio al Paese”, nell’obiettivo inderogabile di “aiutare i cittadini, le imprese, i giovani, gli anziani e le famiglie ad uscire dalla crisi economica più grave della storia”. E questo è anche il motivo per il quale Giorgio Napolitano ha accettato il secondo mandato, mentre noi abbiamo sollecitato (per primi, mentre Pier Luigi Bersani andava a caccia dei grillini) questa maggioranza di larghe intese, nell’interesse esclusivo degli italiani.

Ma la logica conseguenza di tutto ciò è che il governo dia rapida attuazione ai suoi impegni e ai suoi progetti, ai quali noi abbiamo fornito il nostro contributo determinante sia con i ministri sia nella maggioranza parlamentare. Non ci stanchiamo di ripetere di che cosa si tratta.

Evitare il nuovo aumento dell’Iva, che secondo quanto stabilito dall’esecutivo di Mario Monti dovrebbe scattare il primo luglio. Mancano solo 10 giorni.
Abolire l’Imu sulla prima casa attraverso una riforma organica della tassazione che inglobi anche la Tares, e che riguardi anche gli immobili d’impresa.
Mettere subito in pratica le misure per il lavoro dei giovani, a partire dalla cancellazione di tasse e contributi per i neoassunti in pianta stabile, mentre quanto ai contratti flessibili di primo impiego si tratta di reintrodurre quelli previsti dalle nostre leggi e cancellati dai tecnici e dalla Fornero.

Come abbiamo detto più volte, la nostra parola è sacra ed il nostro senso di responsabilità è massimo. Questo governo nasce in larga misura per nostra volontà e iniziativa; così come abbiamo contribuito in modo determinante alla rielezione di Napolitano. Ora però ci aspettiamo dagli altri, e sottolineiamo da tutti gli altri, analoga lealtà non tanto verso di noi, ma verso il Paese. Gli italiani hanno diritto a risposte rapide ed efficaci sull’economia, in particolare sul fronte delle tasse e del lavoro. Una pressione fiscale al 53 per cento, come rivelato dalla Corte dei Conti, e tre milioni di disoccupati, non sono più accettabili. Ne va della stessa tenuta della nostra società.

[…]

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