Oggi il Consigliere Comunale di Milano e componente della Commissione Sicurezza Carmine Abagnale ha visitato, insieme ad alcuni collaboratori, il campo nomadi milanese di via Novara. Il Consigliere-poliziotto si è detto: “Sconvolto e amareggiato per le condizioni di vita di questa gente. E’ inammissibile – continua Abagnale – che nel 2010 ci sia gente che vive ancora in condizioni igienico-sanitarie assolutamente fuori dalla norma, in contrasto fra l’altro con le forme di ricchezza che paradossalmente questi nomadi esibiscono: come alcune BMW ultimo modello che ho visto. Naturale chiedersi quale sia la provenienza di tutti questi oggetti di lusso se non dal furto. Ad ogni modo, Milano non può permettersi uno smacco del genere, anche in considerazione dell’imminente Expo. La situazione va dunque risolta in fretta con drastici provvedimenti. Il primo passo è quello di diffondere la cultura della legalità anche fra i nomadi ed aiutarli ad integrarsi. Purtroppo, però, molto spesso ho constatato (anche grazie alla mia attività professionale) come non vi sia, da parte loro, molta disponibilità in questo senso. Proprio via Novara, guarda caso, è teatro di molti atti criminali: ma loro continuano a negare il minimo coinvolgimento in queste vicende. Per prima cosa, dunque – propone Abagnale – il Comune si dovrebbe far carico di mandare i bambini a scuola (come già in parte avviene, grazie all’impegno dell’Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Mariolina Moioli che molto sta facendo in questa direzione), obbligandoli a frequentare il tempo pieno: in questo modo, penso che si possa porre un argine molto importante a quella mentalità che privilegia l’illegalità. L’ideale sarebbe, senza per questo toglierli dall’affetto familiare, istruire i minorenni nomadi in istituti dove possano tornare nel loro ambiente una volta al mese. Vivrebbero in un ambiente diverso apprendendo appunto la cultura della legalità. Non dimentichiamoci, infatti, che nonostante tutti gli sforzi che il Comune sta facendo, il 15% dei bambini nomadi non viene iscritta a scuola, dimostrazione della scarsa volontà degli adulti di integrare se stessi e i loro figli.”