Dopo la fase più acuta della pandemia, con i conseguenti lockdown, nel nostro Paese, oltre il 65% degli italiani ha dovuto fare i conti con un crescente e pervasivo 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐠𝐢𝐨 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐜𝐨.

In tutto il mondo c’è stato un incremento del 25% dei Disturbi Emotivi Comuni, in particolare 𝐚𝐧𝐬𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞.

I dati, che coinvolgono soprattutto i più giovani, provengono dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e da Elma Research, che ha reso noti i risultati di uno studio in occasione della #Giornata Mondiale della Salute Mentale 2022.

In questo quadro, nella nostra regione, la politica tiene fermo nel cassetto il progetto di legge che istituisce lo 𝐩𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐝𝐢 𝐛𝐚𝐬𝐞.

Un tema di cui si sta parlando troppo poco in questa campagna elettorale.

Eppure l’ Ordine degli Psicologi della Lombardia, qualche giorno fa, ha chiesto a tutte le forze politiche un impegno preciso: affrontare l’emergenza psicologica dopo il #voto del 12 e del 13 febbraio per il consiglio regionale.

Aggiungo altri dati che fanno tremare i polsi:

nelle aziende un lavoratore su due soffre di #ansia e #insonnia per motivi legati al lavoro e nell’ultimo anno;

circa il 62% ha sperimentato almeno un sintomo di #burnout;

gli stessi medici e le stesse Asl stanno correndo ai ripari prevedendo la figura dello psicologo in supporto alle attività nelle strutture sanitarie.

Gli unici a non sentire l’allarme sembrano essere i politici al governo della Lombardia.

𝐄’ 𝐨𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨.

Il #bonus previsto dal Governo nazionale non basta:

i fondi per i professionisti tardano ad arrivare e per l’accesso alla misura le famiglie devono presentare un Isee pari quasi a zero.

𝐂𝐨𝐬𝐢̀ 𝐧𝐨𝐧 𝐯𝐚.

Faccio mie le parole della presidente @ordine_psicologi_lombardia Laura Parolin:

“𝐿𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒 𝑝𝑠𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑏𝑎𝑛𝑑𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑎, 𝑚𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑟𝑖𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑒 𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑖𝑠𝑡𝑖𝑡𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑣𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑖𝑛𝑐𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑠𝑠𝑢𝑚𝑒𝑟𝑠𝑖”.