Il dibattito oggi a Domenica-in ha evidenziato un fatto chiarissimo: con l’attuale sistema legislativo non è possibile combattere l’escalation dei stupri.
“La liberazione di alcuni stupratori è stata giustificata, da esperti magistrati, con il fatto che il nostro sistema legislativo è inadeguato ed obsoleto e che le nostre leggi, negli ultimi anni sono state prodotte sull’onda dell’emotività. In parte è anche vero ma è altrettanto vero che alcune decisioni dei magistrati sembrano delle vere e proprie “provocazioni”. Non si può, in un momento di particolare emotività dell’opinione pubblica, mettere in libertà persone che stavano scappando dopo avere commesso un reato sia esso di stupro o di favoreggiamento; non si possono applicare le attenuanti a dei delinquenti affermando che se la vittima non si fosse difesa dall’aggressore questo non l’avrebbe ammazzata. E’come dire ai cittadini: fatevi violentare e aggredire senza reagire altrimenti vi ammazzano. Ho usato l’espressione “mettere in libertà” perchè essere agli arresti domiciliari, per determinate persone che non hanno niente da perdere, è come concedergli la libertà totale. La mia esperienza di oltre 35 anni di polizia – continua Abagnale – mi ha insegnato che lo stupratore quasi sempre reitera il reato per cui devo ritenere che nei suoi confronti, proprio per tutelarlo, va utilizzata la castrazione chimica”.
Così il consigliere-poliziotto Carmine Abagnale commenta i risultati del dibattito televisivo sui recenti fatti di stupro.