A seguito dei drammatici lutti che hanno colpito la Polizia di Stato, ho scritto di getto e con il cuore sanguinante, una lettera rivolta ai familiari che hanno subito questa perdita. Daniele, in servizio al Reparto prevenzione crimine Lombardia, è stato ucciso a Genova da uno squilibrato durante un intervento per una lite familiare; Francesco e Gabriele, assegnati temporaneamente a Caserta per l’emergenza criminalità, sono morti in un incidente stradale avvenuto durante l’inseguimento di un’auto che non si era fermata all’alt. Episodi che non vorremmo vedere mai più e che ci impegnano in prima persona nei confronti dei familiari delle vittime.
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Una tragedia che non deve essere dimenticata
Ventisei settembre 2008, a tre giorni dalla ricorrenza del Nostro Santo Patrono, la Polizia di Stato si è svegliata in lacrime. Lacrime amare, che noi tutti non riusciamo proprio a mandar giù.
L’ennesima tragedia, l’ennesima bandiera a mezz’asta, altri tre “Nomi” quelli di Daniele, Francesco e Gabriele, da aggiungere alla triste lista di un Monumento eretto a memoria dei Nostri Caduti della Polizia di Stato.
Altri tre colleghi poliziotti, non torneranno mai più dai propri cari. In questo giorno dove il dolore non lascia spazio alla polemica, il nostro urlo di rabbia non può essere soffocato.
Non possiamo accettare che l’intera opinione pubblica risponda con il “solito stupore del giorno dopo”, come se non si sapesse che fuggire ad un posto di controllo delle forze dell’Ordine è diventata abitudine e aggredire un agente è quasi consuetudine.
Non possiamo accettare che, diventino strumento per una squallida lotta politica, loro che hanno dato la vita per lo Stato, loro portatori di pace e sicurezza, indossando la divisa ogni giorno come fosse il primo, con uno spiccato senso di appartenenza, hanno onorato la propria Amministrazione.
Cari familiari, amici e conoscenti di Daniele, Francesco e Gabriele, noi poliziotti, vi assicuriamo che nel nostro piccolo, continueremo indefessi a fare in nostro lavoro, porteremo avanti quel progetto di pace per il quale i Vostri Cari hanno lottato fino all’ultimo loro respiro, perché solo così degli eroi come loro possono avere il giusto ricordo.
Carmine Abagnale