Cari amici, avrete letto in questi giorni le polemiche suscitate dal video che riprende il consigliere Matteo Salvini mentre intona cori insultanti nei confronti dei napoletani. Come capirete, da napoletano verace quale sono mi sono sentito punto nel vivo e offeso. Ho dunque deciso di scrivere una lettera aperta a Salvini, che peraltro è mio amico e che conosco da tempo come una persona perbene. La lettera vuole essere una richiesta di chiarimento ma anche un atto distensivo nei confronti di Salvini che, come ripeto, ho sempre conosciuto come persona educata e rispettosa degli altri.
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Caro Matteo,
sto seguendo con sgomento e preoccupazione la vicenda che in questi giorni ti ha travolto. Mi riferisco allo sciagurato video che ti riprende in compagnia di amici mentre intoni cori razzisti verso i napoletani.
Il mio sgomento è tanto più accentuato in quanto, in qualità di Vicepresidente della Commissione Sicurezza di cui tu sei Presidente, ti conosco da tempo come persona perbene e certamente gentile ed educata.
Una persona, lo voglio dire apertamente, molto lontana da quella che si può osservare in quel video.
Ho voluto dunque prendere carta e penna per testimoniare di fronte a tutti che, da napoletano che si relaziona con un milanese come te, (mia moglie è milanese doc e i miei figli sono entrambi nati e vissuti a Milano) ti conosco come una persona corretta; una persona che non ha mai avuto nei miei confronti (o nei confronti di conoscenti provenienti dalla stessa terra), atteggiamenti sgradevoli o intolleranti. Anzi! Per tutti questi motivi stento a credere che tu, nell’ambito della tua attività politica, abbia commesso un tale passo falso. Certo, posso concedere l’attenuante della goliardata e del momento euforico, magari innaffiato con qualche boccale di birra di troppo, ma l’amarezza rimane.
In qualità di napoletano, dunque, ti prego di prendere pubblicamente le distanze da quel gesto, altrimenti vuol dire che finora ho conosciuto un Salvini diverso, una persona con una doppia personalità di cui sono certo non è così.
L’argomento che, in seguito alle pressioni della stampa, hai elaborato per scusarti, scusa se te lo dico, non regge. Hai detto che quelle frasi umilianti nei confronti di tutti i napoletani in fondo erano solo cori da stadio. Può essere! (Sappiamo bene che in certe situazioni si tira fuori il peggio di sé).
Ma ormai anche allo stadio, ce lo dice la sensibilità comune che si è andata affermando in questi anni, ci sono dei limiti ben precisi. Non tutto è tollerato, perfino allo stadio. Non si può, in altre parole, andare allo stadio e intonare cori razzisti, è un atteggiamento che anche la legge ormai non permette più.
Insomma, caro Matteo, hai fatto uno scivolone e ne prendo atto. Ti chiedo di riflettere per bene su questa vicenda e soprattutto di chiarire questa bravata non solo con i napoletani ma con gli italiani altrimenti potrebbe sorgere il sospetto, infatti, che dietro i tuoi ultimi gesti e parole ci sia un razzismo inconscio esteso verso gli italiani in genere.
La cosa non si spiegherebbe altrimenti, dato che come ripeto, ti ho sempre sentito parlare bene di tutti, senza distinzioni di razza o etnìa.
Caro Matteo, fai dunque un bel gesto che possa confermare la stima che avevo di te prima di questo spiacevole episodio: chiedi scusa.
Te lo chiedo a nome di tutti i napoletani, soprattutto di quelli che vivono a Milano con soddisfazione, che amano i milanesi e ne sono riamanti (io ne sono la prova vivente!). Ma te lo chiedo anche a nome di tutti i milanesi, e sono la maggioranza, che sicuramente non si riconoscono nei tuoi atti e nelle tue parole.
Un affettuoso abbraccio dal tuo amico napoletano Carmine Abagnale