Monti convoca Bersani, Berlusconi e il «signor Grillo» in vista del Consiglio Ue. “È mattina quando Mario Monti sale al Colle per incontrare Giorgio Napolitano. Dalle elezioni è il primo faccia a faccia tra il premier uscente e il Capo dello Stato. Napolitano ormai lavora a tempo pieno alla complicata missione di dare un governo all’Italia. Un lavoro portato avanti anche con iniziative che mandino segnali rassicuranti ai partner europei e ai mercati. Per questo in serata Palazzo Chigi divulga una lettera con la quale Monti invita a ‘colloqui separati’ i capi partito in vista del Consiglio europeo della prossima settimana. E per il Movimento 5 stelle l’invito è recapitato ‘al Signor Beppe Grillo’, che per la prima vota viene “riconosciuto” dalle istituzioni.
Il premier uscente chiede a Bersani, Grillo e Berlusconi ‘uno scambio di opinioni per trovare elementi di consenso, accanto a possibili divergenze, sui temi all’ordine del giorno del summit’ del 14 e 15 marzo che sarà dedicato all’economia. Temi sui quali Monti lavora dal suo arrivo a Palazzo Chigi come il Patto sulla crescita (ottenuto da Italia e Francia a giugno ma non ancora funzionante), il futuro dell’Unione monetaria e le priorità economiche dell’Unione e degli Stati membri. Formalmente, scrive Monti nella lettera spedita ai leader, gli incontri serviranno a concordare la linea italiana a Bruxelles: ‘Data la particolare situazione non è possibile svolgere il preventivo scambio di opinioni con le Camere introdotto da questo governo. Per questo riterrei opportuno supplirvi mediante incontri con ciascun leader delle coalizioni o forze politiche rappresentate nel nuovo Parlamento’.
In realtà, spiegano fonti governative, lo scopo delle riunioni concordate da Napolitano e Monti è duplice. Da un lato dare a Monti – premier in carica solo per gli affari correnti – un mandato pieno per sedersi a Bruxelles con le spalle coperte e negoziare alla pari con gli altri leader europei su temi economici fondamentali. Dall’altro il messaggio subliminale è rivolto alle Cancellerie e ai mercati sul fatto che l’Italia non è alla deriva ed è pienamente rappresentata all’estero. Una mossa che fa il paio con le uscite europee di Napolitano (in Germania) e di Monti (la scorsa settimana a Bruxelles) per formare quello che a Palazzo Chigi chiamano ‘un cordone di sicurezza’ con il quale il Capo dello Stato e il premier uscente cercano di proteggere l’Italia in questa fase di ingovernabilità. Il timore è che i mercati, per ora in attesa di capire cosa succederà con il governo, perdano la pazienza e diano il via a una fuga dai titoli italiani in grado di riportare la nazione in una tempesta finanziaria difficile da reggere in un questa fase di instabilità politica.
Quanto sia il tempo a disposizione è difficile calcolarlo se è vero che anche tra Tesoro e Palazzo Chigi le analisi divergono (a via XX Settembre c’è una sensazione di urgenza misurabile nell’arco di pochissime settimane, mentre nella sede del governo si scommette su tempi un po’ più lunghi). Per questo, spiega chi ha ideato l’iniziativa, ‘cerchiamo di mostrare ai nostri interlocutori che sulle priorità di politica europea ed economiche il Paese è unito, le forze politiche sono consapevoli e l’Italia è pienamente rappresentata. È un modo di prevenire una crisi di sfiducia verso il Paese, di guadagnare qualche settimana facendo vedere che la situazione è sotto controllo fino a quando non sarà trovata una soluzione per il nuovo governo’”.
(Fonte: fonte ilVelino/AGV NEWS)