Cara Gente di Milano, suona presuntuoso dire che lo avevamo scritto e riscritto ma ora che la bomba è scoppiata vi riproponiamo una nuova incursione nella nebulosa delle partite più opache dell’era Pisapia.Tralasciamo a questo punto approfondimenti sullo sciame di bandi farlocchi e sulla pioggia di sovvenzioni dirette ad onlus, comitati e associazioni targate rosso-arancione anche perché sono solo pulviscolo rispetto alla paludosa vendita all’asta delle quote aeroportuali della SEA ed al caso SEA Handling.

Come sappiamo bene il bando di gara fu cucito su misura per il Fondo F2i, unico partecipante che se l’aggiudicò con 1 solo euro in più rispetto alla base d’asta.

L’operazione però apparve fin da subito poco chiara alla Commissione Europea di Vigilanza che pretese chiarimenti bocciandola nel suo complesso.

La bocciatura fu però annullata da una sentenza del Tar Lombardia 3 che salvò Pisapia da una figuraccia internazionale e da un crac amministrativo di circa 360 milioni.

Ora veniamo a sapere che il Presidente del Tar Lombardia 3, Dott. Adriano Leo non solo si era autoassegnato il ricorso europeo che vedeva Comune e SEA indagati ma si era pure arrogato il diritto di stravolgere quanto stabilito in Camera di Consiglio redigendo una sentenza anch’essa copiata da un pizzino confezionato per salvare la Giunta Pisapia dalla voragine che ne sarebbe conseguita in caso di colpevolezza.

Il Dott. Leo attualmente è inquisito per falso ideologico e manipolazione di una sentenza del Tar Lombardia.

Non va meglio neppure al suo diretto superiore Dott. Francesco Mariuzzo allora Presidente del Tar Lombardia indagato per favoreggiamento.

Ci è stato riferito che il Dott. Mariuzzo si è di recente precipitato a pensionarsi per evitare guai peggiori dovuti alla sua eccessiva familiarità con il Pisa!

A questo punto non possiamo non ricordare l’altra rocambolesca vicenda collegata alla vendita delle quote SEA al Fondo F2i

Ebbene accadde che la magistratura fiorentina riuscisse ad intercettare alcune telefonate tra il Presidente del Fondo F2i Vito Gamberale e l’allora Assessore al Bilancio del Comune di Milano Bruno Tabacci mentre si accordavano sulla buona riuscita dell’asta SEA.

Il fascicolo venne immediatamente inviato alla Procura milanese che lo trasmise al Presidente del Tribunale Bruti Liberati.

Anche in questo caso quelle carte che avrebbero potuto far saltare l’intera operazione finirono invece nel suo cassetto per riapparire solamente dopo circa 6 mesi su sollecitazione dei giudici fiorentini ed affidate al Dott. Robledo che, indispettito da quelle dimenticanze e non solo, diede vita ad un duello rusticano con il suo superiore che a breve, il Dott. Bruti Liberati, andrà in pensione.

Domanda al momento quasi retorica: “ma di chi sarà quella magica manina che invia pizzini così ben articolati da eludere le perplessità della Commissione Europea di Vigilanza?”.

Una cosa però è certa, questo “misterioso” personaggio porta sfortuna se ben tre validi magistrati dopo averlo supportato sono finiti nel tritacarne della giustizia che avevano amministrato fino al giorno prima!     

Da il bandolo della matassa