L’obiettivo della giunta Pisapia è incassare 41 milioni. Una task force di vigili accertatori
Il Comune di Milano introduce l’addizionale Irpef. La giunta ha approvato la delibera che applica al 2011 un’aliquota dello 0,2 per cento per i milanesi con reddito superiore ai 26mila euro annui. La soglia di esenzione potrebbe però elevarsi durante il passaggio in consiglio comunale. “Il mio auspicio è che dal dibattito in aula – ha affermato il sindaco Giuliano Pisapia – possa aumentare il numero di cittadini esenti”.
“E’ una delle scelte obbligate che abbiamo deciso di prendere per salvaguardare il futuro di Milano e dei milanesi”, è stata la premessa di Pisapia. L’applicazione dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche dovrebbe portare nelle casse di Palazzo Marino un gettitto di circa 41 milioni di euro, “replicabile nel 2012”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Bruno Tabacci.
Saranno così 332mila i milanesi colpiti dal provvedimento, a fronte dei 450mila esenti. La spesa media complessiva per i cittadini gravati dell’imposta sarà di 130 euro annui, ma per quei 121mila che hanno un reddito compreso tra i 26mila e i 33mila 500 euro l’importo sarà di quasi la metà, ovvero 56,99 euro. “Applichiamo l’addizionale Irpef più bassa d’Italia”, ha spiegato il primo cittadino portando gli esempi di altre grandi città del paese come Roma (0,9 per cento), Torino (0,7), Bergamo (0,6) e Bologna (0,5). “E Milano avrà il più alto livello di esenzione”, ha concluso.
La tassa di soggiorno “fa già parte della manovra complessiva ma partirà dal 2012. Perché il contributo lo devono dare non solo i residenti, ma anche quelli che vengono a Milano”, ha detto ancora Tabacci. L’assessore ha precisato che la tassa “ovviamente non andremo a metterla agli alberghi a una stella, ma abbiamo alberghi importanti. Non facciamo come ha fatto il sindaco Matteo Renzi a Firenze: una stella, un euro. Perché il peso che si ha proporzionalmente è molto più alto”. Per questo “stiamo ragionando con le associazioni degli albergatori per affrontare in maniera seria il tema”.
“Cercheremo di contrastate questa sventagliata di gabelle che si scaricheranno sulle spalle dei milanesi”, ha detto l’ex vicesindaco e vicepresidente del consiglio comunale di Milano, Riccardo de Corato. Per l’ex assessore Mariolina Moioli, invece, Pisapia sta trasformando il capoluogo lombardo nella “città delle tasse”. E la Lega, attraverso il suo capogruppo Matteo Salvini, annuncia che nei prossimi giorni scenderà in piazza per protestare.
Il Comune ha in programma anche di incidere sull’evasione e l’elusione fiscale, in particolare sulla Tarsu e sulle imposte, come l’Ici, che dipendono dall’amministrazione municipale. L’obiettivo è di arrivare a un ulteriore rivalutazione degli estimi catastali e di recuperare imponibile, assieme all’Agenzia delle entrate, dall’incrocio delle banche dati. Sul fronte della riduzione della spesa, al momento, i tagli ammontano a 22 milioni di euro, più i 28 già previsti dall’amministrazione Moratti. Per il 2012 l’obiettivo è di arrivare a una revisione “da zero” delle uscite, d’intesa con i Comuni di Torino e Genova.
Resta infine il capitolo delle alienazioni: in particolare il 18,6 per cento di Serravalle e il 33 per cento di Sea, che ha avviato le procedure per il collocamento in Borsa, Tabacciha fatto riferimento a “poste che definire ballerine è un eufemismo”. In ogni caso l’approfondimento avviato dalla Provincia di Milano, altro azionista di Serravalle, su misure per allettare investitori, viene definito “positivo”, mentre sulla società aeroportuale pesa l’incertezza sulle tariffe. (da repubblica.it)