Per comprendere le poche righe che seguiranno si deve necessariamente fare un tuffo nel passato quando, a mio parere, le brigate rosse uccisero Aldo MORO per fare rimanere l’allora Partito Comunista all’opposizione.Partendo da qui una attenta riflessione merita, a mio avviso, la dichiarazione, rilasciata nel corso di una intervista al Corriere della Sera del 15 aprile 2008, nella quale l’emerito Presidente della Repubblica Francesco COSSIGA, parlando del PD, così si è espresso: “…Sarà obbligato a farlo per impedire che si creino le condizioni per la rinascita del terrorismo brigatista. E il terrorismo di sinistra tornerebbe ad agire se, per ipotesi, si facessero larghe intese. Non va dimenticato infatti che il brigatismo si scatenò trent’anni fa, con il sequestro di Aldo Moro, contro il compromesso storico, contro il governo di larghe intese guidato da Andreotti…..”
Prosegue il presidente Cossiga: “…Il PD deve diventare una vera forza socialdemocratica in grado di assorbire la sinistra radicale. Non farlo, non mantenere i contatti con le masse, ripeto, potrebbe diventare pericoloso.” Pur ritenendo che l’ideologia eversiva delle B.R. non trovi oggi molti adepti, si deve prendere atto che, per la prima volta nel Parlamento Italiano non sono rappresentato quell’elettorato e quella popolazione che la Sinistra radicale pur rappresenta. Se tutte le aspettative dei suoi elettori e dei suoi aderenti, ma anche dei suoi simpatizzanti, non troveranno voce nel Parlamento per il tramite dei DS, si faranno sicuramente sentire sulle strade e sulle piazze italiane attraverso ad una miriade di manifestazioni che giornalmente saranno organizzate. Nulla di grave o di pericoloso fintanto che le manifestazioni si svolgano nel pieno rispetto della legge. Viceversa gravi e pericolose se violente, intrise di violenza e risentimento verso una società che, a stragrande maggioranza, ha punito con il voto la politica fin qui da loro attuata. Se la sinistra radicale e antagonista accetterà la sua sconfitta senza ricorrere, in modo strumentale e ideologico, alla piazza, potrà riprendersi quella credibilità politica che oggi ha perso. Se viceversa ricorrerà alla piazza in modo strumentale ed ideologico per riconquistare il suo elettorato, perderà definitivamente quella rappresentanza che oggi possiede. Sicuramente non potrà essere a lei additato tutto ciò che alla sua sinistra dovesse insorgere con connotazioni violente o eversive. Lo stesso scenario si intravede per quella destra ultraconservatrice e nostalgica che, al pari della sinistra radicale, deve riconquistare il suo elettorato per rientrare nelle istituzioni. Pensavamo di avere dimenticato le parole “extraparlamentare” e “arco costituzionale” ma, quasi sicuramente, saranno riprese a breve dai media. Grande è quindi la responsabilità del PDL e del PD che, primi fra tutti, dovranno divenire “camera di compensazione” tutte quelle istanze che, provieniti dalle estreme (escluse dal parlamento), che si manifesteranno in modo non violento e democratico nel corso delle manifestazioni di piazza da loro organizzate. Quando uno scenario cambia profondamente risulta difficile prevedere le mosse degli attori che al suo interno interagiscono. Ecco perché l’attenzione della maggioranza e dell’opposizione sul tema, deve essere costante e scrupolosa. Carmine ABAGNALE Carmine.abagnale@nonremarecontro.it